Nel cuore del SUDAN El Fasher muore in silenzio
- 17 ott
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A #ElFasher, #Sudan oltre 260.000 civili metà dei quali #bambini vivono intrappolati in una catastrofe umanitaria.
La #città conta quasi 400.000 abitanti, è da mesi sotto assedio da parte delle forze paramilitari.
L'accesso a #cibo, #acqua e beni essenziali è praticamente impossibile: i mercati sono vuoti, i prezzi alle stelle, e le cucine comunitarie ultimo baluardo di solidarietà sono state chiuse in molte aree.
La #fame ha raggiunto livelli estremi.
Le #famiglie, rimaste senza alternative, sono costrette a sopravvivere con impasti fatti di legumi secchi e mangimi per #animali, mischiati con acqua e spezie per renderli appena commestibili. È una testimonianza disperata della gravità della carestia.
Ma non c’è solo la fame.
Le violenze aumentano di giorno in giorno: #civili sotto attacco, colpi d’artiglieria, raid nei campi per sfollati.
Le #donne e i bambini sono spesso le prime vittime di questa #guerra che rende impossibile qualsiasi intervento #umanitario.
Intanto, si diffonde un’altra emergenza: il
Da luglio, sono stati segnalati oltre 122.000 casi sospetti e più di 3.400 morti.
Senza acqua pulita, né servizi igienici, la #malattia avanza, mentre gli #OperatoriUmanitari faticano ad arrivare.
A peggiorare tutto, ci si è messo anche il clima. Prima le alluvioni, che hanno distrutto case e raccolti, poi la siccità, che ha compromesso la produzione agricola. El Fasher oggi è il simbolo di una crisi umanitaria che intreccia #guerra, #fame, #malattie e cambiamenti climatici estremi.
Se non si interviene subito, migliaia di vite sono destinate a spezzarsi nel silenzio








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