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Morire con il diabete

  • 14 nov
  • Tempo di lettura: 3 min

Giornata Mondiale del Diabete: in molte zone d’Africa il diabete è una condanna a morte


Oggi, nella Giornata Mondiale del Diabete, è importante ricordare non solo la crescita globale di questa malattia, ma anche le gravi disuguaglianze che esistono tra Nord e Sud del mondo. In molte regioni dell’Africa, avere il diabete non è solo una condizione cronica di salute: senza accesso ai farmaci salvavita, può diventare una condanna a morte.


La dura realtà in Africa


Nella Regione Africana, si stima che 54 milioni di adulti fossero affetti da diabete nel 2022, ma oltre la metà di loro rimane non diagnosticata e non trattata.


il tasso di mortalità prematura da diabete (cioè decessi prima dei 70 anni) nella Regione Africana è del 58%, ben al di sopra della media globale, che è del 48%.


Il tasso di mortalità standardizzato per età per il diabete in Africa è di 48 morti ogni 100.000 abitanti, più del doppio rispetto alla media globale di 23 per 100.000.


Secondo il Diabetes Atlas (IDF), nel 2021 in Africa ci sono stati circa 416.000 decessi dovuti al diabete.



Perché così tante persone muoiono


Il problema non è solo la malattia, ma l’impossibilità di accedere ai trattamenti essenziali:


1. Accesso all’insulina


L’insulina è un farmaco vitale, soprattutto per le persone con diabete di tipo 1. Ma, come segnalato dalla Letteratura scientifica, in molti paesi africani l’accesso all’insulina è fortemente limitato.


In paesi come la Repubblica Democratica del Congo, le persone con diabete di tipo 1 possono avere accesso all’insulina meno del 25% delle volte.


La causa principale è il prezzo elevato dell’insulina, oltre che questioni legate a una rete sanitaria debole, importazioni costose, e la mancanza di un sistema sanitario sostenibile per le malattie croniche.




2. Barriere alla diagnosi


Solo il 46% delle persone che vivono con il diabete nella regione africana sanno di averlo.


Mancano strutture di test, personale sanitario formato, sensibilizzazione sulla malattia e consapevolezza tra la popolazione.


Senza diagnosi, molte persone arrivano alle complicazioni gravi troppo tardi, quando il trattamento è più complicato e costoso o addirittura inesistente.




3. Sistemi sanitari deboli


Pochi Paesi africani hanno una disponibilità stabile di farmaci essenziali per le malattie croniche nei loro ospedali pubblici. Ad esempio, un sondaggio del 2019 ha trovato che solo il 36% dei Paesi nella regione africana ha tali farmaci disponibili negli ospedali di distretto.


Questo vuol dire che anche se il farmaco esiste sul mercato, non sempre è presente nelle strutture sanitarie di base, o è troppo costoso per la maggior parte della popolazione.





Le conseguenze


Quando non si ha accesso a una cura adeguata:


Le persone sviluppano complicazioni gravi (cardiopatia, insufficienza renale, amputazioni, cecità)


L’aspettativa di vita può essere molto ridotta: in casi estremi, come in alcune aree rurali, un bambino con diabete di tipo 1 può vivere solo pochi mesi senza un trattamento adeguato.


Il peso economico ricade non solo sulle persone e sulle famiglie, ma anche sui sistemi sanitari: il diabete rappresenta un onere significativo in termini di cure, produttività persa e mortalità prematura.



Il nostro appello


Noi di OSNM lanciamo un messaggio chiaro in questa Giornata Mondiale del Diabete:


I farmaci salvavita devono essere accessibili. Non è accettabile che in pieno XXI secolo, in molte parti dell’Africa, una diagnosi come il diabete equivalga a una sentenza, semplicemente perché il trattamento è fuori dalla portata economica.


Chiediamo che l’insulina e altri farmaci essenziali per il diabete abbiano un prezzo giusto, compatibile con le economie locali, oppure che siano forniti gratuitamente nei sistemi sanitari pubblici.


È necessario che i governi, le agenzie internazionali, le aziende farmaceutiche e le ONG cooperino per rendere sostenibile e universale l’accesso alla cura per il diabete.


Serve anche rafforzare i sistemi sanitari locali: investire nella diagnosi precoce, formare il personale sanitario, garantire la distribuzione e la conservazione dei farmaci.



Conclusione


Oggi, mentre il mondo celebra la Giornata Mondiale del Diabete, non possiamo dimenticare le persone che vivono dove la cura è un privilegio. Per molti africani, il diabete non è una patologia con cui convivere, ma una minaccia esistenziale.

Noi di OSNM crediamo fermamente che nessuno debba morire per una malattia curabile.


Chiediamo un impegno globale: accesso equo, prezzi giusti, solidarietà concreta. Perché la vita è un diritto, non una questione di portafoglio


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